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In questo lavoro si è cercato di tracciare un quadro storico, epistemologico e metodologico della disciplina sullo sfondo di una cornice di riferimento politica e sociale. L'esordio dell'etnografia va messo in relazione con l'interesse per lo studio delle usanze popolari autoctone da parte di un'intellighenzia patriottica, che attraverso l'etnografia scorgeva una possibilità di riscatto sociale e culturale. La nascente disciplina si prefissò quindi il compito di far emergere peculiarità e unicità delle tradizioni locali. Charkiv, Kiev e Leopoli diventarono i centri in cui questo tipo di studi iniziò gradualmente a proliferare, favorito da poli istituzionali come università e società scientifiche. L'interesse per le fonti orali e per l'apparato festivo e religioso andò di pari passo con la raccolta di oggetti di arte popolare. Emerge quindi uno stretto connubio tra etnografia e museografia. A partire dalla seconda metà dell'Ottocento, il manufatto etnografico conquistò progressivamente suoi significativi spazi nelle vetrine dei musei. Un importante ruolo per la valorizzazione e la conservazione degli oggetti fu svolto dai collezionisti privati (...)